martedì 17 gennaio 2012

Dialogo con lo spirito Men-Ak - III Puntata

Si propone la trascrizione della terza comunicazione con lo Spirito Men-Ak, effettuato in stato di trance cosciente da Elfo dell'Alchimista.

Per una maggiore comprensione del testo si consiglia la lettura della prima trascrizione “Dialogo con lo spirito guida Men-Ak“ e della seconda “Dialogo con lo spirito Men-Ak - II Puntata“.

L'articolo e' tratto dal suo sito http://littleclub.blog.tiscali.it .

Alcuni nomi sono stati omessi per questioni di privacy.

Questa comunicazione è avvenuta spontaneamente ed è scritta senza modifica alcuna.


Ti dico una cosa... ogni stella dell'universo corrisponde ad uno spirito, i pianeti sono la realtà virtuale delle nostre esperienze

E nella realtà ?

Nella realtà tutto è uno...

A cosa serve tutto questo?

A prendere consapevolezza dell' uno.

E dopo?

Tutto sarà uno consapevole e deciderai cosa fare.

Ma se io sono qua, chi c'è nella mia stella?

Gli spiriti si nutrono di consapevolezza non di energia.

L'energia?

E' quella che rilasciano gli spiriti con la consapevolezza.

Quindi esiste una fine?

Quando tutti gli spiriti avranno raggiunto piena consapevolezza.

Allora perchè alcune stelle muoiono o nascono?

Devi capire che le stelle sono virtuali quindi non si può considerare la vita di una stella con il tempo... niente muore nella realtà, gli spiriti possono morire e rinascere nella virtualità per continuare il loro percorso di consapevolezza dell' uno.

Perchè ci sono quattro fazioni?

Non sono fazioni come le intendi tu, sono livelli di consapevolezza raggiunti, alcuni sono più indietro altri più avanti.

Perchè alcuni sono negativi?

Non esiste il male ed il bene in se, è un percorso di consapevolezza, devi capire che la virtualità non significa che non esiste, solo non è realtà, può sembrare un concetto difficile ma è molto più semplice di quello che sembra, la virtualità è esistenza reale ma non è realtà, perchè nella realtà tutto è uno.

Conosci N...?

Lo conosci anche tu.

Si' ma in altre vite?

Se ti facessi vedere tutte le esperienze che ci legano non ti basterebbero due vite terrene, abbiamo già raggiunto l'uno più volte e siamo tornati indietro.

Non ho capito cosa intendi per tornati indietro?

Per completare il percorso di consapevolezza, questa non è una competizione, è uno.

D... o A...?

Ci riuniamo regolarmente, sono felice che sia accaduto anche questa volta.

Quindi non vi ritrovate di proposito?

In verità si', ma non consapevolmente, è difficile spiegartelo.

Hai un messaggio?

Vivete questo momento al meglio delle vostre emozioni, perchè questo è il modo migliore per prendere consapevolezza.


domenica 15 gennaio 2012

Intervista a Mauro Biglino: ''DIO ALIENO''

Si propone l'intervista a Mauro Biglino per il sito "La gazzetta del mistero". Buona lettura!


La Gazzetta del Mistero è onorata di offrirvi l’intervista a:
Mauro Biglino
‘DIO ALIENO

Parte 1 - Mauro.

1) Cosa ti ha spinto ad intraprendere studi teologici ed antropologici per oltre 30 anni?
Per rispondere in breve direi semplicemente la voglia di conoscere l’uomo e di approfondire ciò che ci hanno raccontato e ancora ci raccontano in termini di pensiero religioso. Sono inoltre un curioso per natura: almeno nei confronti dei temi che ritengo importanti.

2) Per quale motivo ti sei interessato alla lingua ebraica antica?
Perché volevo provare ad avere accesso diretto alle fonti della religione nella quale sono cresciuto. Ritenevo che solo così mi fosse possibile tentare di percorrere una strada autonoma, libera dai condizionamenti culturali e soprattutto dai dogmatismi in nome dei quali da sempre si combattono battaglie di ogni genere: da quelle verbali a quelle cruente.
L’insegnate che avevo era un ebreo di cultura immensa che mi ha trasmesso una grande passione per l’approfondimento personale e libero: è stata per me vera una fortuna.

3) Ci sono in te sogni, fantasie o speranze che hai soppresso a causa dei risultati dei tuoi studi?
Direi di no: coltivo i miei interessi, posso anche praticare il ciclismo che è lo sport che amo e quindi sono soddisfatto.

4) Dopo trenta anni, hai trovato il tema fondamentale che lega le maggiori religioni del Mondo?
Il desiderio dell’uomo di superare la madre di tutte le angosce: la paura della morte. L’uomo ha un bisogno disperato di credere che con essa non finisce tutto ed allora cerca soluzioni che lo tranquillizzino. Così disse anche il Dalai Lama, al quale certo non mi voglio neppure lontanamente paragonare, ma mi fa piacere sapere che anche lui ritiene che le religioni abbiano in fondo questo scopo.
La nascita operativa delle religioni ha poi una spiegazione culturale ed antropologica in ciò che è accaduto all’uomo quando si trovava nei primi stadi di quella evoluzione che lo ha portato a divenire un “sapiens”. Nel libro IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA illustro l’esempio del culto dei cargo che bene rappresenta ciò che con ogni probabilità è successo ai primordi della civiltà.

5) Hai una fede religiosa? Qual'è l'idea che hai sull'esistenza del conscio dopo la morte?
Non ho una religione ma non ho neppure le certezze degli atei; nella qualità di agnostico che studia sono aperto a tute le possibili soluzioni. Se proprio devo esprimere una ipotesi sul “post mortem” penso che in quel momento finisca tutto, ma, come ho detto, non ho certezze: sono abituato a nuotare nel mare della relatività e devo dire che per fortuna non provo disagio nel vivere costantemente motivato dal dubbio e dal conseguente desiderio di cercare continuamente.

6) Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuare a studiare e a divulgare attraverso libri e conferenze, almeno fino a che la gente vorrà chiamarmi, perché personalmente non organizzo nulla e vado esclusivamente dove sono chiamato Non essendo io un possessore di alcuna verità desidero continuare a mettere a disposizione di chi ne ha piacere elementi di riflessione che spero siano utili per chi vuole autonomamente costruirsi un suo personale sistema di pensiero. Sono inoltre stato invitato a partecipare ad un progetto internazionale che si trova ora nella sua fase embrionale: vedremo nei prossimi mesi se questa proposta avrà sviluppi.


Parte 2 - Bibbia

1) Potresti darci una datazione, secondo il tuo parere, della bibbia di Qumran?
Non ho pareri personali perché mi occupo del codice di Leningrado quindi ritengo valida la datazione ufficiale che pone i più antichi intorno al 130-150 a.C. Sono testi che appartengono ad un gruppo specifico, probabilmente quella parte della casta sacerdotale che nel contrasto per il potere sul tempio gerosolimitano ha dovuto cedere il passo alla controparte risultata vincente. Sono testi molto utili – tra gli altri motivi – anche per le comparazioni che vengono effettuate all’interno del Bible Project, un lavoro iniziato 53 anni fa che ha lo scopo ambizioso di tentare di ricostruire il testo biblico più vicino possibile a quello originale.


2) I racconti della Genesi sono stati tramandati oralmente per centinaia di anni: a che epoca risalirebbe la Creazione?
La composizione definitiva della Genesi è avvenuta nel periodo postesilico (Vi-v sec. a.C.) ma quel libro tratta di temi e vicende che si sviluppano lungo millenni: dalla cosiddetta creazione fino alle vicende di Giuseppe in Egitto. Direi quindi un periodo di tempo di cui non sono in grado di ipotizzare l’inizio ma il cui termine potrebbe essere collocato intorno ai secoli XVIII-XVII a.C., ma siamo nell’ambito delle ipotesi più pure. Preciso che ho usato l’espressione “cosiddetta creazione” perché quel racconto potrebbe riferirsi ad altro, ma non è possibile sviluppare qui il tema.

3) Com'è stato creato l'Uomo Sapiens e da chi?
Ne IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA analizzo i due passi in cui si narra la formazione dell’uomo ad opera degli Elohìm, termine che indica chiaramente un gruppo di individui e che la teologia ha sempre voluto tradurre come Dio. Nel libro riporto i versetti ebraici per documentare come si narri di un intervento di ingegneria genetica operato da costoro usando il loro DNA e quello delle specie di ominidi presenti sulla Terra.

3) Eden: abbiamo una locazione geografica precisa di dove fosse. A quale scopo è servita questa 'Riserva'?
Ci sono moltissimi toponimi che fanno collocare l’Eden nell’attuale Armenia, in particolare nella zona dei laghi Urmia e Van: vi si identificano i i quattro fiumi citati in Genesi (Hiddekel/Tigri , Perah/Eufrate, Gahiun/Ghihon e Uhizun/Pison), la terra di Havilah, quella di Cush (con il monte Koshe Dag), Keruabbad (città dei Cherubbim) ecc… con le caratteristiche geomorfologiche, paleobotaniche e minerarie che il testo biblico attribuisce loro.
Uno studio attento fa comprendere come i nostri creatori possano avere stabilito il loro centro di comando nella valle dove attualmente si trova la città di Tabriz.
Preciso che il Gan-Eden di cui parla la Bibbia è quello da noi conosciuto come il “paradiso terrestre” ma il termine significa letteralmente “luogo recintato e protetto posto in Eden”: il termine corrisponde all’iranico “pairidaeza” (luogo recintato) cui corrisponde il greco “paradeisos” (giardino chiuso) da cui deriva il nostro “paradiso”. Ma il significato originario indicava appunto un luogo ben protetto dalle intrusioni esterne e il suo significato è rimasto nel termine armeno “meidan” che identifica proprio il territorio di cui ho detto prima.

4) I Profeti: il loro scopo ed il collegamento con i creatori.
I profeti, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, non erano coloro che predicevano il futuro ma i “portavoce” degli Elohìm e, per quanto riguarda la Bibbia, erano i portavoce di quello degli Elohim che si chiamava Yahwèh e che aveva stabilito il suo patto di alleanza con il popolo dei figli di Israele.
Essi comunicavano al popolo la volontà di Yahwèh e preannunciavano le conseguenze del mancato risotto del suo volere: in questo senso quindi si dice che predicessero il futuro.
Il tema dei profeti mi fornisce l’occasione per fare una precisazione: il credere o meno, la fede ecc… esulano dal mio lavoro. Per un uomo di fede vera, se le cose che io dico risultassero vere non dovrebbe comunque cambiare nulla nel rapporto personale con Dio: questi Elohim non sarebbero altro che ulteriori figli “suoi” che rientrano nel suo disegno provvidenziale e che quindi operano in funzione della sua volontà. La Bibbia, pure così riletta come un libro di storia, rimarrebbe in ogni caso il libro che Dio ha voluto per consentire agli uomini di arrivare a conoscerlo. Ma tutto questo, come ho detto, attiene alla fede personale ed io non me ne occupo.

5) Nel vecchio testamento, Dio aveva un Popolo eletto. Qual'è l'importanza del popolo ebraico per i Creatori?
Ne IL DIO ALIENO DELLA BIBBIA ho dedicato un intero capitolo a questo tema che è molto delicato. In realtà tutti i popoli sono stati “eletti” da qualcuno degli Elohìm. Noi abbiamo nella Bibbia la storia del popolo ebraico che è stato “scelto” da quello che si chiamava Yahwèh nel momento in cui il comandante degli Elohìm (Eljon) divise le sfere di influenza tra i vari suoi sottoposti (Dt32): Yahwèh era uno di questi. Da ciò che si può evincere sulla base del tipo di assegnazione che ricevette, Yahwèh doveva essere uno dei meno importanti perché gli assegnarono un territorio sostanzialmente desertico e un popolo che era ancora tutto da costruire: cosa che egli tentò di fare con grande fatica. Quindi la scelta o “elezione” da parte di uno degli Elohìm non pare essere un elemento esclusivo degli Ebrei che erano quindi importanti per Yahwèh ma non per gli atri Elohìm.

6) Per quale motivo il genere umano venne punito col diluvio universale?
La Bibbia che noi possediamo è condizionata dal pensiero teologico monoteista sia ebraico che cristiano per cui presenta come punizione divina ciò che in realtà fu una catastrofe di ordine naturale. Il motivo per il quale una parte dell’umanità è stata lasciata morire viene spiegato dal libro della Genesi con il male compiuto dall’uomo dopo che i figli maschi degli Elohìm si erano uniti sessualmente con le figlie dei terrestri ed avevano prodotto una razza nuova. Questa unione era fortemente avversata dai comandanti degli Elohìm che non volevano commistioni, per cui, quando la catastrofe si preannunciava, “loro” hanno deciso di lasciare morire sostanzialmente tutti quelli che vivevano nel territorio popolato dalla nuova specie. Hanno scelto di ricostruire una sorta di purezza genetica attraverso Noè, che, come si evince chiaramente dal libro di Enoch (presente nella Bibbia dei cristiani copti) era un figlio “loro” geneticamente “integro”.
Sento però la necessità di precisare che il discorso sarebbe però molto più lungo e complesso perché il diluvio biblico potrebbe non essere quello universale ma un evento localizzato, che ha interessato esclusivamente la terra tra i due fiumi (attuale Iraq) dove appunto viveva quel popolo che venne volutamente lasciato morire. In questo caso potrebbe davvero essere stato provocato volontariamente dagli Elohìm allo scopo di uccidere tutti coloro (gli incroci inaccettabili) che abitavano al di sotto del sistema di controllo delle acque che loro stessi avevano costruito.


7) Per quale motivo avvenne la distruzione di Sodoma e di Gomorra e quali armi vennero utilizzate? Da chi fu tratto in salvo Lot?
La distruzione avvenne nell’ambito delle guerre combattute tra gli Elohim per il controllo della Palestina, che, come si sa, era un territorio importante nell’economia del medioriente per la sua posizione centrale nelle grandi vie che univano le nazioni più importanti del tempo: Egiziani, Ittiti, Assiri, Babilonesi. Ciò che avvenne pare essere la conseguenza di una esplosione atomica della quale fu vittima anche la moglie di Lot che invece di allontanarsi si fermò a guardare e, come dice, letteralmente la Bibbia, “si dissolse” per effetto del calore.
Ancora oggi il territorio in cui si trovavano le due città non è coltivabile.
Lot fu salvato con la sua famiglia da due malakìm (i cosiddetti angeli), cioè da due portaordini di Yahwèh. Questo passo è uno dei tanti passi biblici che ci rivelano la vera natura del malakim che, al di là di ogni dubbio, non erano gli angeli elaborati dalla tradizione cristiana. Erano infatti individui in carne ed ossa che all’occorrenza si spostavano camminando, si sporcavano, dovevano lavarsi, avevano necessità di mangiare e di dormire, esattamente come noi. Quel racconto ci narra anche che rischiarono di essere aggrediti dagli abitanti di Sodoma e che riuscirono a liberarsi usando uno strumento che accecò momentaneamente gli assalitori.
Quando si parla dei cosiddetti angeli non si può fare a meno di citare i cherubini per i quali dico - consapevole della gravità dell’affermazione - che nella Bibbia non sono neppure rappresentati come individui ma come oggetti meccanici: altro tema molto complesso e altrettanto delicato al quale ho ritenuto necessario dedicare ben due capitoli con la traduzione letterale dei passi che ne trattano.


8) Chi indicò ad Mosè come costruire l'Arca dell'Alleanza e cos'era quest'artefatto misterioso? L'oggetto si perse nel medioevo: ha una teoria su che fine abbia fatto?
Fu Yahwèh stesso ad indicare direttamente a Mosè le modalità di costruzione dell’Arca: gli fece vedere il disegno/progetto.
Come scrisse e documentò il rabbino Moshè Levine, era un condensatore elettrico molto potente e pericoloso: veniva usata per comunicazioni radio e come arma da portare in battaglia; doveva essere maneggiata solo da personale opportunamente addestrato e vestito in un certo modo; chi la toccava senza le precauzioni necessarie moriva fulminato all’istante; quando era “caricata” per essere portata in combattimento viaggiava ad un chilometro (2000 cubiti) dal resto del popolo.
Insomma, un vero e proprio strumento tecnologico.
Non ho ipotesi personali sulla sua attuale esistenza ed eventuale localizzazione.
Nel libro l’ho fatta disegnare anche sulla base delle foto che sono state scattate all’interno della cappella di Nostra Signora di Sion che si trova a Axum, in Etiopia: i sacerdoti detentori di quell’oggetto sostengono trattarsi di quella originale. Forse un giorno potremo saperne di più: lo speriamo davvero!


9) Bibbia e Mitologia Sumera. Quali i legami?
Appare ormai evidente a tutti gli studiosi che i racconti delle origini contenuti nelle Bibbia sono una sintesi ridotta delle narrazioni sumero-accadiche.
Questa sintesi è stata inoltre fortemente condizionata dal pensiero teologico dei masoreti (teologi ebrei): questi custodi della tradizione hanno redatto la versione finale del testo che noi possediamo. Il Codice di Leningrado è infatti quello universalmente accettato ed costituisce il punto di riferimento per le Bibbie ebraiche e cristiane che tutti abbiamo in casa. Questo è il motivo per il quel io ho scelto quel codice: si tratta di quello ritenuto “ispirato” da Dio e dunque su quello lavoro per presentare le chiavi di lettura che 10 anni di traduzioni professionali fatte per le Edizioni San Paolo mi hanno evidenziato. La casa editrice cattolica ha infatti pubblicato 17 libri dell’Antico testamento che ho tradotto letteralmente dalla Bibbia stuttgartensia (Codex Leningradensis): da questo lavoro derivano quindi i contenuti che presento nei libri nei quali riporto sempre i versetti ebraici per dare ai lettori possibilità di verifica di ciò che scrivo. Mi comporto così perché non sono un possessore di verità ma solo uno che studia, ed allora devo sempre essere disponibile a mettere in discussione le mie idee e le mie analisi.
Devo anche precisare che da quando ho iniziato a pubblicare i libri in cui racconto ciò che trovo nel Codice masoretico i rapporti di lavoro con le Ed San Paolo si sono interrotti immediatamente, per ovvi motivi.

10) Nephilim, Titani, Giganti... ogni cultura ha il mito dell'umanoide gigantesco e con poteri ultraterreni. Chi erano e come si rapportarono con il nostro genere?
Posso dire che dal punto di vista biblico si trattava chiaramente di una razza diversa dagli Elohìm e anche dai Ghibborim: questi ultimi erano il prodotto degli incroci tra i maschi Elohim e le femmine Adàm, come narrato nel capitolo 6 del libro della Genesi. Il tema dei Nefilim è controverso e non a caso gli ho dedicato un capitolo nel libro. Posso sintetizzare dicendo che la Bibbia narra di come il popolo di Israele fosse terrorizzato dall’idea di dover combattere contro di loro; segnala che avevano sei dita per ogni arto, che dormivano in letti lunghi circa 4 metri e che combattevano spesso nelle file dei filistei contro gli ebrei.
Sulla loro origine il famosissimo autore Z. Sitchin ha formulato delle ipotesi che da tempo sono oggetto di diatribe tra docenti universitari statunitensi: nel libro formulo una ipotesi derivata dal significato del termine aramaico al singolare.


Se dovesse ringraziare una persona che l'ha aiutata ed ispirata nel corso della sua vita professionale e privata, chi sarebbe?
Senza ombra di dubbio mio padre, che mi ha trasmesso in modo “potente” la convinzione che bisogna studiare per riflettere e sapere.
Ringrazio davvero di cuore per l’attenzione dedicata al mio lavoro e rivolgo un saluto ai lettori che hanno avuto la compiacenza di arrivare fino all’ultima riga.


giovedì 12 gennaio 2012

Dialogo con lo spirito Men-Ak - II Puntata

Si propone una trascrizione di channeling effettuato in stato di trance cosciente da Elfo dell'Alchimista. L'articolo e' tratto dal suo sito http://littleclub.blog.tiscali.it .


Premessa i nomi sono stati omessi per questioni di privacy.


Io sono te in dimensione superiore?

Si'.

E quando ci uniremo?

Devi sapere che non cè niente da riunire, noi siamo sempre la stessa cosa che si muove in più dimensioni. tu puoi vedere tutto quello che vedo io ed io posso vedere quello che vedi tu, siamo la stessa cosa.

Quindi perchè non riesco a cambiare le cose?

Tu puoi.

Cosa intendi?

Quello che dico, anche questa comunicazione, avviene perchè l'hai deciso tu. stai già cambiando, è il tuo modo di essere che conta, se lo vuoi lo ottieni.

Si' ma non comando io?

Nel tuo essere si'.

E perchè fatico a capire o cambiare le cose in meglio?

Perchè sei tu a volerlo, io faccio quello che dico io, ma tu sei me, quindi è la stessa cosa.

E gli altri chi sono?

Gli altri sono altri ma anche loro sono me, quindi tu sei anche loro e loro sono anche te, e così sono fatto e così che siete fatti voi.

Ma tu chi sei?

Ora hai capito, non credevi di arrivare fino a qui, inizi a renderti conto... adesso hai capito, uno è e sempre sarà.

Quindi mi stai dicendo che questo è un livello di coscienza superiore?

E' uno, puoi cambiare tutto quello che vuoi.

E quelli che ostacolano?

Sei sempre tu, non vedi dove sei, guardati intorno, sei nella tua stanza ma vedi tutt altro, nella tua testa

dovete essere uno, più siete più cambiate le cose, piu forte è l'uno verso una direzione, più si andrà in quella direzione, tutto il resto e creazione.

Ok, quindi... tutti gli spiriti dobbiamo pensare in quella direzione e tutto verra' creato?

Si', se siete una forma pensiero andrete in quella direzione.

Ma noi siamo pochi?

Dipende da punti di vista, se volete essere di più basta volerlo.

Come posso chiamarti?

Tu mi hai chiamato uno, io sono te e tu sei me, la tua scelta è la mia scelta.

Conosci […] ?

Si', tu lo conosci, anch'io lo conosco, tu sei anche lui e lui è anche te

Il suo spirito chi è?

Un discendente del regno di Urghut nella costellazione di Orione, è come te ed altri siete tra gli spiriti più evoluti in questa galassia.

E perchè propio noi siamo i più evoluti?

Non siete i soli, siete in tanti, ma voi avete più esperienza di altri, per questo potete evolvervi senza problema, non siete quì perchè imprigionati, è una vostra scelta,vostro il compito di portare avanti le vostre scelte.

Nelle altre galassie?
L’universo è una cosa sola ma su questo piano dimensionale non è comprensibile, voi avete tanti organi nel corpo ma tuttavia comunicano tra loro ma non si incontrano mai, dovete pensare così anche per le galassie nell’universo.

Quindi siamo una cosa sola?
L'hai detto tu.


venerdì 6 gennaio 2012

Dialogo con lo spirito guida Men-Ak

Tratto dal sito di Elfo dell'Alchimista, http://littleclub.blog.tiscali.it .


Premessa: questa è una delle prime comunicazioni con questo spirito, quindi la capacità d’interpretazione per la trasformazione in fonemi può risultare non facilmente comprensibile ed a volte ripetitiva.


Come puoi definirti?

Sono come un corpo di luce.

Da dove provieni?

Da lontano.

E come mai hai deciso di fare esperienza qui nel corpo in cui sei attualmente?

Volevo farlo.

Lo hai deciso tu?

Si’.

Ti trovi bene attualmente?

Si’.

Qual e’ il tuo compito?

Fare esperienza, conoscere meglio.

Cosa dovevi conoscere meglio?

L’essenza dei corpi.

Qual e’ il tuo nome?

Men-Ak … A te posso dirlo.

Come mai?

Perche’ tu lo sai gia’.

Ci sono delle persone a cui invece non devi dire?

Si’, tante.

Come mai non possono sapere?

Se no mi ostacolano.

Come mai ti ostacolano?

Non vogliono farmi raggiungere il mio scopo.

Qual e’ il tuo scopo?

Coesistere, nell’universo.

Sei mai stato nella costellazione delle Pleiadi?

Si’.

E anche in altre costellazioni?

Si’.

Ad esempio?

Andromeda.

Prima o dopo delle Pleiadi?

Dopo.

E su Andromeda cosa hai fatto?

Esperienza.

Quali funzioni particolari hai avuto in quelle vite?

Non saprei.

Ti trovi in questo corpo fin dalla sua nascita?

Si’.

Come lo hai scelto?

E’ scritto.

Chi e’ che lo scrive?

E’ un ciclo.

Chi lo ha deciso?

Un essere. Non lo vedo, ma sento che c’e’.

Come mai il corpo non ha ricordo delle vite precedenti?

Li ha.

Ma fa fatica a ricordare.

Non piu’.

E normalmente come mai le persone non ricordano?

Sono bloccate.

Chi fa questi blocchi?

I corpi hanno un blocco, ma si puo’ togliere.

Come si puo’ togliere?

Basta forzare l’ordine sulla struttura della memoria.

E’ un blocco che dipende dallo spirito o dall’anima?

Credo che sia lo spirito che non connette.

E’ una cosa positiva o negativa questo blocco?

Negativo, specie per il mio corpo.

Ed e’ lo stesso che gestisce il ciclo che mette questi blocchi?

No.

Chi mette questi blocchi?

Sono altri, da tanto tempo.

Sei mai stato nel corpo di un Anunnaki?

Non credo.

Il primo corpo in cui sei stato sulla Terra come era fatto?

Era piu’ grosso, sempre umano ma con sembianze un po’ diverse.

In cosa era diverso?

Era piu grande e aveva piu potere cerebrale.

Uomo maschio, aveva vissuto molto a lungo.

E dove viveva?

Sulla Terra, una volta era diverso.

Prima di qui eri su Andromeda?

Si’. E anche nel sistema solare.

Su quale pianeta?

Venere, ma era diverso.

E su Andromeda che aspetto avevi?

Diverso.

Sempre umano?

Simile, il colore della pelle era diverso. Magro, alto.

E gli occhi?

Abbastanza grandi, pupilla grande, tonda.

Adesso esiste ancora quella civilta’?

Si’.

Interferisce con noi oggi?

Si’.

Come interferisce?

Indirettamente comunica dei messaggi con me.

Ad esempio cosa ti comunica?

Mi stanno dicendo che deve cambiare e quello che devo dire io e’ di non avere paura a preparasi.

In che modo cambiera’?

Succederanno delle cose.

Ad esempio?

Molte persone verranno sacrificate.

A causa di cosa?

Del cambiamento… Ma tu lo sai.

Cambiamento positivo o negativo?

Non esiste il positivo o il negativo, e’ solo un punto di vista.

E per noi?

Rimarra’ comunque positivo, anche se negativo inizialmente, ma sara’ la liberazione.

Come cambiera’ per noi come capacita’ e potenzialità?

Molte cose. Aumenteranno le capacita’, avremo la possibilita’ di accedere al nostro passato.

E anche di vedere le caratteristiche interiori delle altre persone?

Si’.

E sara’ un aspetto positivo o no?

Possiamo considerarlo positivo.

Per tutti?

Non per tutti.

E per la maggior parte delle persone?

Tanto non cambia niente.

Una parte sopportera’ e una parte no?

Si’, accadrebbe comunque, sia positivo o negativo.

Chi lo fa accadere?

E’ qualcosa di superiore, di diverso.

Superiore a che livello?

Non comprensibile.

Non c’e’ una mente che decide?

Questo non lo so. Non abbiamo ancora trovato la via del progetto esatto.

E questa cosa quando succedera’?

Tra un po’.

Puoi quantificare meglio?

Nell’arco di 20 anni.

Accade progressivamente?

Si’.

Da quando cominceranno i primi cambiamenti?

E’ gia’ iniziato, non lo vedi?

Sei a conoscenza della profezia sui 3 giorni di buio?

Saranno molto piu’ di 3 giorni. Saranno degli anni.

E come mai ci sara’ questo buio?

Succedera’.

Poi tutto proseguira’ come prima?

No.

Cosa cambiera’?

Noi. I tipi di corpi. Li vedo.

Come li vedi?

Sono diversi, non tanto fisicamente, quanto interiormente. Sono migliori, avremo piu’ possibilita’.

Riguardano queste maggiori capacita’ di percezione?

Penso di si’.

Sei a conoscenza di entita’ che venivano a disturbarti?

Non piu’.

Una volta?

Si’

Chi c’era una volta?

Gli altri.

Chi sono gli altri?

Quelli che vogliono impedire che noi impariamo a coesistere.

Come mai vogliono impedirlo?

Perche’ anche loro hanno uno scopo.

Qual e’ il loro scopo?

Sostituirsi al progetto.

Che progetto vogliono attuare loro?

Vogliono creare, ma non possono. Solo noi potremo farlo.

Voi con quali altri gruppi alieni collaborate?

Alcuni li conosci, altri meno.

Prova a dirmeli.

Ci sono abitanti di (credo sia) un pianeta attorno a Giove, loro ci aiutano, lavorano con noi. Poi ci sono altri, assomigliano molto a noi e sono piu’ evoluti, anche loro ci aiutano.

Da dove provengono?

Aratek, non riesco a tradurlo.

E dove si trova?

Lontano.

Sulla nostra Luna ci sono popolazioni aliene?

Non sono alieni, abitavano qua.

Con gli abitanti delle Pleiadi che rapporti hai?

Lavorano anche loro con noi, siamo sempre noi.

Gli eventi negativi che sono accaduti al tuo corpo come si spiegano?

Ci provano in continuo, a dirmi che non devo, che e’ sbagliato, ma lo so bene che mentono, anche se loro insistono con i sensi di colpa.

Riesci a mandarli via sempre?

Si’. Loro ci provano ma non possono.

Vuoi dire qualcosa ai presenti qua?

Mi fa piacere rivedervi.

Vuoi dire un messaggio in generale?

Bisogna prepararsi, dobbiamo crescere, solo cosi’ possiamo sconfiggere gli altri ,alla fine questa e’ una scelta. La scelta e’ l’unico potere che abbiamo e loro lo sanno. Dipende tutto da noi.


martedì 3 gennaio 2012

Il Diviso II: Origini della Rivolta e la Discesa agli Inferi dello Spirito

Si propone la pubblicazione del quinto articolo di Yanuk. Per la comprensione del testo, si consiglia la lettura del precedente articolo "Il Diviso: La Scissione dello Spirito Primigenio e la Caduta".


Il Caduto

In modo molto sintetico descrivo adesso alcuni avvenimenti, prima di tornare sul campo di Battaglia con gli Spiriti. Non m’inoltro nelle cause di certe scelte delle Entità coinvolte, perché non rientra nell’obiettivo che mi sono prefissata: quello di raccontare l’epopea dei Divisi.

Il Caduto, prima che Yalda Baat (*) si ribellasse all’Ordine delle Cose, sedeva nei troni più elevati del Regno Vivente, sul trono delle Entità della Prima Generazione, chiamati i Re, ed era noto come Malqarubel, il Re Vicino a Dio. Quando si decise che il demiurgo, figlio dell’azzardo di Sofia, prendesse parte della Creazione, Malqarubel chiese di poter essere messo a conoscenza della Creatio Ex Nihilo: i Sapienti chiamano in questo modo la Creazione dal Nulla, opera di Aion Perfetto. Nessun’Entità può attivare la Creazione dal Nulla, ad eccezione dell’Entità Unigenita, diretta discesa dall’Origine. Ma questa è un’altra storia che non tratteremo ora. La Creatio Ex Nihilo, secondo l’Ordine prestabilito dall’Origine, non venne dunque concessa a Malqarubel.

L’Entità erosa dal rifiuto fermentò il suo astio nei confronti dell’Ingenerato. Intravide l’occasione di una vendetta, nella fragilità di Yalda Baat e ne approfittò, fomentandone le passioni, frutto della sua genesi imperfetta. Quando, infatti, Sofia partorì il Demiurgo senza la sua metà Sizigiale, causò la nascita delle quattro passioni, i nodi principali della trama con la quale il demiurgo ha imprigionato le Anime e gli Spiriti nel reame della materia: timore, dolore, dubbio e supplica. Yalda Baat divenne un solido alleato per quello che Malqarubel aveva intenzione di fare, un colpo di mano nel Pleroma, defenestrando i Re della Prima Generazione. Ma uno dei Re riuscì a trascinare fuori dal Pleroma Malqarubel, prima che il suo atto scellerato portasse disordine e scempio nel Regno Vivente. Quel Re oggi è chiamato dai Sapienti: MalakEL, la cui radice semitica del nome mlk-EL in semitico rappresenta la locuzione: “Chi è come Dio?”.

Dal momento in cui Malqarubel venne spinto in basso, divenne il Caduto. E covò per sempre il sogno di ingabbiare la Luce del Pleroma, le Anime, per spregio ad Aion. Questa storia, come ho scritto prima, ve la narro in modo riassuntivo, solo per completezza d’informazione. Per ora rimaniamo con lo sguardo sull’alleanza fra Yalda Baat e il Caduto. Partiremo da qui per affrontare quest’altro viaggio.


(*) Nota:

Yalda Baat: Demiurgo, Figlio di un Eone, dai Saggi chiamato Sapienza, che rifiutò di concepire nella Regola Primordiale di Aion, cioè attraverso l’Unione in Sizigia. Poiché imperfetto, privo dell’Armonia Originaria dovuta all’Unione della Sizigia, la sua personalità divenne preda delle ‘passioni’, cioè delle mancanze dentro il suo essere.


La Battaglia dei Soccorritori

Gli Andres stavano raccogliendosi sotto il Vessillo del Primogenito di Antropos per soccorrere il troncone della fila di Anima spezzato per un attacco durante la risalita. Alle Porte del Sud il Secondogenito con la sua Anima Primordiale, intanto, resisteva all’assalto del caos, respingendo i tumulti dei caduti.

Ora il Primogenito aveva attorno a se uno schieramento di Spiriti pronto per contrattaccare. Gli Spiriti discesero nuovamente sul mondo, per porre rimedio alla catastrofe e sanare la ferita della rivoluzione. Ma la materia aveva partorito nel frattempo un esercito immenso e le quattro passioni divenivano, via via, catene sempre più pesanti per le Anime, che il Ribelle stava imprigionando nelle incarnazioni.

Gli Spiriti s’inoltrarono per un bel pezzo entro i mondi del Caduto, cercando di sfondare la resistenza dei ribelli. L’odio infervorava gli Spiriti rivoluzionari della prima ora, quelli più vicini a Yalda Baat e al Caduto. Sapienti più pedissequi li chiamano Spiriti della Rivolta e li dicono essere sotto il controllo diretto del Caduto.


Il Basilarca, i tre Megapόcasti e le schiere dei Teodίmoira

Mi soffermo adesso sull’origine degli Spiriti della Rivolta.

Quando il Primo Demiurgo scatenò la rivolta, aveva dato vita con la materia della Zona Inferiore ad Entità con caratteri speculari agli Eoni del Pleroma. Ovviamente essendo un’iniziativa in completa violazione delle leggi Originarie, questi esseri non somigliavano neppure lontanamente agli Eoni. Yalda Baat mise le sue creature a capo delle zone in rivolta, nominandoli Arconti, parola usata dai Sapienti, mutuata dalla carica di magistrato supremo nell’epoca delle oligarchie della Grecia Antica [Archoon , ἄρχων , pl. Arcontes ἄρχοντες] e in seguito divenuta arkhonontos.

Alcuni Spiriti vennero adescati cadendo nella trama del Primo Demiurgo, perché ammaliati dalle parole del Caduto e dalle promesse di un posto di potere nella nuova creazione, con in mano il segreto della Creatio Ex Nihilo. Per dimostrare questa loro “nuova identità” pensarono di mettere la lettera A al nome della loro famiglia, alterandone il Suono creato dall’Origine. Si divisero dall’Opera Primordiale, scegliendo il dominio della materia, divennero i Teodίmoira [ Θεοδίμοιρα] Divisi da Dio (dίmoiros [ Δίμοιρος ] in Greco è una locuzione che manifesta l’idea di “diviso in due parti”, ed è contrapposto al concetto dell’Unità in Dio). Queste Entità furono il primo nucleo dell’esercito dei ribelli, scelsero all’inizio di tutto da che parte combattere.

L’argomento descritto sopra, mi porta a toccare il tema dell’Arbitrio per gli Spiriti. La rivoluzione determinò la Scelta Iniziale di ogni Spirito che abitava il Pleroma. Vi furono coloro i quali scelsero la via del Caduto, il dominio sulla gerarchia arcontica, la sedizione del Primo Demiurgo e che compattarono la Vecchia Guardia della Rivoluzione, comandata per mano diretta dal Caduto, divenuto ora il Basilarca [βασιλικαρχα] (basilicòs [βασιλικός ] è infatti la locuzione Greca che indica l’idea di “degno di un Re”, unito alla parola arca [ἀρχή] “comando” - dai Sapienti fu chiamato Il Moloch).

Gli Spiriti della Rivolta attaccarono con violenza il troncone separato delle Anime. Vi erano tre legioni, comandate dai Megapόcasti [μέγα, grande e ἀπόκ- radice della parola “rifiuto”], letteralmente: i Grandi Rifiutanti dell’Ordine.


I Prigionieri

Tornando agli Spiriti del Pleroma, nel mondo della materia il Primogenito non poteva portarsi dietro troppi combattenti, per evitare che la catastrofe avesse esiti peggiori, quindi a malincuore Antropos accordò che solo pochi coraggiosi decidessero di seguirlo. L’esercito inviato per l’ultimo tentativo di sfondare la resistenza pur in minoranza numerica, riuscì a raggiungere il troncone di Anime. La lotta fu strenua, l’enorme quantità dei Teodίmoira, gli Spiriti che scelsero il mondo anziché Aion, con la loro potenza massimizzata dalle quattro passioni, generarono una nube di triste energia che lambiva il confine con il Pleroma. Le Anime ne vennero infettate. E il vapore della passione sembrò penetrare nella Regione del Sud del Regno Vivente. Venne quindi deciso, come abbiamo avuto modo di vedere nel capitolo precedente, di chiudere l’accesso al Pleroma per sempre. Le Anime infettate da quel veleno vennero curate e il caos generato dall’odio della rivoluzione venne respinto.

Bisognava, adesso, portare in salvo le Anime recuperate nella missione del Primogenito. Antropos chiese ad Aion il permesso per portare avanti un’azione che impedisse all’esercito dei Teodίmoira il macello finale delle Anime disperse. Ora avvenne qualcosa di assurdo. Il Padre degli Andres chiamò il Comandante supremo degli Spiriti Ribelli e propose una tregua. Per suggellarla offrì un sacrificio tremendo. Cedette come prigionieri i due figli nati dall’unione dell’Anèr Secondogenito con l’Anima Primordiale, con il consenso dei genitori. Si trattava di un bambino e di una bambina. Vennero affidati al Caduto.

In realtà ciò che quest’ultimo credeva ormai la consegna definitiva della sua vittoria da parte degli Eoni, segnò la sua eterna condanna e la sconfitta. Il Bambino crebbe sotto le ali del Caduto, fino a divenire un Anèr come suo padre. Il Basilarca pensava di avere in mano la chiave di volta della creazione, con il figlio diretto di un Eone. Lo mise al comando dei suoi Arconti e ne fece il Generalissimo dei Megapocasti. L’Anér “ceduto” divenne secondo solo al suo signore, suscitando le ire degli Spiriti della Vecchia Guardia. Ma questo nuovo Signore divenne essenziale per il Caduto, poiché era dotato di creatività, essendo disceso dall’Eone Antropos e riuscì a intessere la rete dell’Illusione che anche oggi tiene prigioniere Anime e Spiriti nel mondo. La sua memoria del Nonno venne anestetizzata, ma non venne mai spezzata. Il risveglio dell’Anér prigioniero e di sua Sorella determinerà un ribaltamento epocale per il reame del Caduto. Ma ne parleremo in seguito.


La Missione del Primogenito Diviso

Quando il sacrificio di Antropos e del suo Secondogenito fu compiuto, il Pleroma inviò Dodici Spiriti alla volta del Primogenito che era ancora sul campo di guerra, resistendo agli attacchi dei Magapocasti nel tentativo di salvare le Anime isolate. Questi Dodici Guerrieri Andres discesero seguendo la corsa del Secondogenito, sino a raggiungere il Primogenito. Li sbaragliarono i rivoluzionari, rinforzando le fila dei fratelli e le Anime vennero scortate nel Pleroma.

Ma ancora rimanevano disperse molte Luci nel mondo del Caduto. L’orrore per il sacrificio del Secondogenito scosse il cuore degli Andres e delle Anime. Il Primogenito non tollerò il dolore del fratello e chiese al Padre di poter tornare sulla terra, per prendere una a una le Anime cadute prigioniere e riportarle nel Regno Vivente. Ma Antropos gli affidò anche un altro incarico: seguire il nipote nel suo risveglio, fino al momento che una volta maturo, potesse affrontare la sua vera identità, spezzando il falso Graal, il sigillo del mondo. L’incarico gli venne concesso e la richiesta di aiutare le altre disperse, accolta.

Ma il Primogenito adempiendo alla sua missione dovette separarsi dalla sua Anima Originaria, per intraprendere la discesa verso il reame della materia. La sua Anima Originaria, vedendo il suo Spirito sprofondare nell’abisso, chiese pietà per le ombre ribelli, e implorò il Padre Antropos di scongiurare tutto questo dolore. Ma altro non poteva essere fatto. L’Anima dello Spirito, tormentata dalla sua divisione, chiese alla sua Matrice di poter seguire il suo Spirito nella discesa. Le venne negato il permesso. L’Anima accettò il volere all’Ordine Primordiale, sia pure con il cuore devastato. Ma da quel distacco l’Anima maturò l’esperienza adatta per poter un giorno scendere anche lei nel mondo della materia, con una missione precisa: cercare il Primogenito e cominciare a riunire gli Spiriti Divisi dalle proprie Anime durante l’epoca della guerra e divenuti gli Immemori. Fu così che venne inviata nel mondo alla ricerca del primo degli Immemori, il suo Spirito.