martedì 20 dicembre 2011

Il Diviso: La Scissione dello Spirito Primigenio e la Caduta

Si propone la pubblicazione del quarto articolo di Yanuk. Per una maggiore comprensione si consiglia la lettura del primo articolo "Anime", del secondo articolo "Il Timor di Dio: lo Stupore degli Eoni" e del terzo articolo.


Questo che segue è il racconto da me intuito e vissuto come Anima e grazie al mio Spirito, ricostruito, sulla Caduta dell’Anér Primigenio, Figlio dell’Eone Antropos. Questo vissuto - poiché richiede un atteggiamento narrativo più pesante rispetto agli scritti precedenti - viene tradotto a livello cognitivo come una tragica ressa di spade e fuoco che determinò la Scissione.

Quando per motivi noti soli a lui - ma che potremmo ricondurre a una parola “potere” - il Demiurgo spinse la Rivoluzione all’Ordine Originale della Creazione alla Porte del Regno Vivente, venne il tempo, per le Entità della Luce di prendere delle decisioni definitive.

Il pericolo che la materia demiurgica causasse un disastro peggiore di quello che aveva sino quel momento provocato, cioè l’aver posato in terra la pietra di fondazione del regno mondano, spinse il Primo Eone nel procedere con un atto risolutivo. Alle Porte Sud del Regno Vivente dove infuriava una battaglia per respingere i colpi dei ribelli, arrivò l’ordine più spaventoso al quale ogni cuore di Spirito avesse mai dovuto rispondere: - Chiudete il passaggio.- .

A quel comando il Regno Vivente della Luce reagì con un silenzio terrificante. La protezione delle Porte era stata affidata allo Spirito dell’Anér Originario, il figlio dell’Eone dell’Uomo.

Un piccolo approfondimento sullo Spirito dell’Anér. Si sarà visto che per la parola Uomo, ho usato un termine proveniente dal Greco Antico, appunto, Anér, [ ̒Aνήρ] c’è un motivo preciso per cui preferisco l’etimologia Greca di Anér a quella latina di Homo o quella semitica Adam. Anér ha anche un suo sinonimo: Fos ( -fotos) [ὁ φώς], che è non uguale, ma molto simile sul livello visivo, al termine femminile Greco che indica Luce [ τὸ φῶς], nelle parentesi quadre risalta la differenza grafica fra le due parole. In genere in Greco Anér viene adoperato per sottolineare l’essenza dell’uomo, la Luce degli Occhi, alcuni sapienti riconducono questo significato a “Colui che guarda in alto”. In Latino il termine Anèr viene ripreso nella parola vir (-viri), ma assume l’immagine più stretta di ‘marito’, ‘uomo maturo’, conservando però un’ assonanza con vis (-roboris) un termine femminile che manifesta l’idea di ‘forza’. È intrigante scorgere come le parole che manifestano i nomi maschili, fos e vir possiedano delle assonanze con nomi femminili recanti un’idea di ‘energia’, come luce (fos)e forza (vis). Ma qui ci perderemmo in una discussione filologica, sterile per il compito che mi sono prefissa. Quanto appena detto è importante solo perché da ora in poi userò la parola Anér al singolare e Andres al plurale, per definire gli eroici Spiriti che difesero le Porte, assieme alle Entità Superiori.

L’Anér guerreggiava assieme a una delle più possenti Anime Primordiali, inviate in prima linea dalla Matrice del Sud. Dietro di loro incalzavano le Forze della Luce, la battaglia andò avanti con impeto e senz’odio rifuggivano gli attacchi dei ribelli. Al di là del confine, su una linea avanzata, combattevano altri Andres, capitanati dai Primogeniti della Creazione. Si pugnava per proteggere le risalita verso la Porta del Sud, delle colonne di Anime che non accettarono la rivoluzione. La situazione era critica, perché la ritirata delle Anime non consenzienti dal mondo, non poteva subire accelerazioni, altrimenti la colonna di luce si sarebbe potuta spezzare, causando un grave terremoto energetico che avrebbe procurato ancora più danni. Nonostante l’atto di disprezzo del Capo dei ribelli verso la Creazione Originaria apparisse odioso, Aion decise di non procedere a un suo subitaneo annientamento, poiché molte della Anime e degli Spiriti, prima che la sedizione scoppiasse in guerra aperta, vennero imprigionati nelle sue trappole di materia. Coloro che riuscirono a evitare la sua rete d’inganni, si aggregarono in colonne marcianti verso il cielo. E proprio per custodire le file di Anime che stavano defluendo fuori dal mondo, vennero inviati dei contingenti di Andres. Sulla terra sopraggiunse il Primogenito dell’Eone Antropos, che si occupò di vivificare la sostanza di quella zona residua della grande Manifestazione, prima che il ribelle mascherasse l’universo con l’orrendo scimmiottamento delle stelle che vediamo oggi da qui, dalla terra. Sotto diretto comando del Padre, il Primogenito organizzò la copertura della risalita delle Anime.

Intanto alle Porte del Sud, suo fratello - lo chiameremo il Secondogenito ma in realtà vennero generati contemporaneamente, si tratta solo di ‘specificazioni’, inutili nel Regno della Luce, ma essenziali per la nostra mente - l’Anér che si occupò di raccogliergli la Sostanza, teneva la linea di difesa, assieme all’Anima Primordiale che lo aveva da sempre accompagnato durante il suo compito.

A un certo punto, la risalita delle Anime fu messa in pericolo dalla violenza e dall’odio con cui vennero condotti gli attacchi al fianco sinistro della difesa degli Andres. Il Primogenito sotto il comando dell’Eone suo Padre, si spinse molto dentro il mondo, allo scopo di riscattare chiunque non volesse sottostare al nuovo ordine dei ribelli. Ma proprio questo spingersi dentro determinò una reazione furiosa del Capo dei ribelli. Il fianco sinistro cedette, la colonna si spezzò.

Alla Porte del Sud non era più possibile tollerare l’odio che aggrediva in modo indecente il Regno della Luce, inoltre le difese sarebbero dovute essere inviate sul mondo per risolvere senza altri disastri la guerra. Fu allora che con la colonna spezzata in due, molti Spiriti si disgregarono dalle file dell’Anér Primogenito, per tentare di recuperare le Anime “rimaste” isolate. A spingerli fu il terrore di vederle cadere nella materia, intrappolate nella giostra delle incarnazioni, dei ribelli. Ma fu un disastro.

Si sarebbe potuto continuare distruggendo il mondo, ma così facendo si mettevano a rischio le Anime intrappolate. Le Entità superiori decisero di cessare la guerra. Ricacciarono il ribelle per sempre nella materia, ma al tempo stesso esplosero un arma che sarebbe dovuta risultare efficace dopo un lungo termine dalla sua deflagrazione. Facendo credere al ribelle di aver ottenuto una parvenza di vittoria, lo Spirito Anér alla difesa delle Porte, e con lui gli Andres Primogeniti, decisero di cadere con lui nella materia, chiedendogli in cambio di cessare le ostilità contro le Anime in risalita. Il richiamo di un simile sacrificio, fu troppo allettante. Il Capo della sedizione approvò lo scambio: gli Andres Orginari della Manifestazione in cambio di un mucchio di Luci smidollate che lo stavano abbandonando. Incapace di “creatività”, dote che invece era l’essenza degli Andres Originari, l’affare gli parve conveniente. La sua superbia e la sua tracotanza fecero sì che cadesse lui stesso in una trappola, che lo avrebbe incatenato al mondo incapace di creare il suo regno d’illusione, senza l’aiuto delle parti cadute degli Andres. A dargli parte di se stesso come collaboratore principale, fu l’Andre delle Porte del Sud. Da quello Spirito, il nuovo ordine del ribelle trasse la leggenda della creazione dell’uomo a sua opera, l’Uomo, Homo, il Bhuman: il “ricreato dalla terra” .

Gli Andres che si gettarono nel sacrificio assieme a questi, vennero subito imprigionati nella trappola delle incarnazioni, ma conservando la loro missione segreta di recuperare le Anime che si dispersero nella frantumazione della colonna e di accostarle alle Porte del Sud, una volta che un’Entità Assoluta, in futuro, sarebbe discesa nel mondo dalla Luce, aprendole di nuovo, anche se con un minuscolo varco. Ma di quest’Evento non ne parliamo adesso.

Il Primogenito di Antropos in aiuto alle Anime della terra, cadde assieme ai suoi, come un capitano che mai abbandona i passeggeri e la nave durante il naufragio, fino all’ultimo e se necessario, affonda, pur di attendere la salvezza dell’ultimo mozzo dell’equipaggio. In quel momento caddero tutti i Primogeniti nei mondi intrappolati nell’illusione, sui quali si trovavano per difendere le colonne di Anime in risalita. E uno di loro sacrificò il suo Se', consegnandolo al re del nuovo ordine.


3 commenti:

  1. che storia appassionante...si può solo intuire la potenza delle grandi entità ancestrali, come si può immaginare quanto siamo piccoli rispetto al tutto

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  2. quindi l'Illusione è stata una sorta di "incidente di percorso" che non era previsto all'inizio della Creazione? anche se posso pensare che la Creazione ha proprio lo scopo di sperimentare e quindi magari l'Illusione era stata messo in conto in modo perfetto..

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