martedì 3 gennaio 2012

Il Diviso II: Origini della Rivolta e la Discesa agli Inferi dello Spirito

Si propone la pubblicazione del quinto articolo di Yanuk. Per la comprensione del testo, si consiglia la lettura del precedente articolo "Il Diviso: La Scissione dello Spirito Primigenio e la Caduta".


Il Caduto

In modo molto sintetico descrivo adesso alcuni avvenimenti, prima di tornare sul campo di Battaglia con gli Spiriti. Non m’inoltro nelle cause di certe scelte delle Entità coinvolte, perché non rientra nell’obiettivo che mi sono prefissata: quello di raccontare l’epopea dei Divisi.

Il Caduto, prima che Yalda Baat (*) si ribellasse all’Ordine delle Cose, sedeva nei troni più elevati del Regno Vivente, sul trono delle Entità della Prima Generazione, chiamati i Re, ed era noto come Malqarubel, il Re Vicino a Dio. Quando si decise che il demiurgo, figlio dell’azzardo di Sofia, prendesse parte della Creazione, Malqarubel chiese di poter essere messo a conoscenza della Creatio Ex Nihilo: i Sapienti chiamano in questo modo la Creazione dal Nulla, opera di Aion Perfetto. Nessun’Entità può attivare la Creazione dal Nulla, ad eccezione dell’Entità Unigenita, diretta discesa dall’Origine. Ma questa è un’altra storia che non tratteremo ora. La Creatio Ex Nihilo, secondo l’Ordine prestabilito dall’Origine, non venne dunque concessa a Malqarubel.

L’Entità erosa dal rifiuto fermentò il suo astio nei confronti dell’Ingenerato. Intravide l’occasione di una vendetta, nella fragilità di Yalda Baat e ne approfittò, fomentandone le passioni, frutto della sua genesi imperfetta. Quando, infatti, Sofia partorì il Demiurgo senza la sua metà Sizigiale, causò la nascita delle quattro passioni, i nodi principali della trama con la quale il demiurgo ha imprigionato le Anime e gli Spiriti nel reame della materia: timore, dolore, dubbio e supplica. Yalda Baat divenne un solido alleato per quello che Malqarubel aveva intenzione di fare, un colpo di mano nel Pleroma, defenestrando i Re della Prima Generazione. Ma uno dei Re riuscì a trascinare fuori dal Pleroma Malqarubel, prima che il suo atto scellerato portasse disordine e scempio nel Regno Vivente. Quel Re oggi è chiamato dai Sapienti: MalakEL, la cui radice semitica del nome mlk-EL in semitico rappresenta la locuzione: “Chi è come Dio?”.

Dal momento in cui Malqarubel venne spinto in basso, divenne il Caduto. E covò per sempre il sogno di ingabbiare la Luce del Pleroma, le Anime, per spregio ad Aion. Questa storia, come ho scritto prima, ve la narro in modo riassuntivo, solo per completezza d’informazione. Per ora rimaniamo con lo sguardo sull’alleanza fra Yalda Baat e il Caduto. Partiremo da qui per affrontare quest’altro viaggio.


(*) Nota:

Yalda Baat: Demiurgo, Figlio di un Eone, dai Saggi chiamato Sapienza, che rifiutò di concepire nella Regola Primordiale di Aion, cioè attraverso l’Unione in Sizigia. Poiché imperfetto, privo dell’Armonia Originaria dovuta all’Unione della Sizigia, la sua personalità divenne preda delle ‘passioni’, cioè delle mancanze dentro il suo essere.


La Battaglia dei Soccorritori

Gli Andres stavano raccogliendosi sotto il Vessillo del Primogenito di Antropos per soccorrere il troncone della fila di Anima spezzato per un attacco durante la risalita. Alle Porte del Sud il Secondogenito con la sua Anima Primordiale, intanto, resisteva all’assalto del caos, respingendo i tumulti dei caduti.

Ora il Primogenito aveva attorno a se uno schieramento di Spiriti pronto per contrattaccare. Gli Spiriti discesero nuovamente sul mondo, per porre rimedio alla catastrofe e sanare la ferita della rivoluzione. Ma la materia aveva partorito nel frattempo un esercito immenso e le quattro passioni divenivano, via via, catene sempre più pesanti per le Anime, che il Ribelle stava imprigionando nelle incarnazioni.

Gli Spiriti s’inoltrarono per un bel pezzo entro i mondi del Caduto, cercando di sfondare la resistenza dei ribelli. L’odio infervorava gli Spiriti rivoluzionari della prima ora, quelli più vicini a Yalda Baat e al Caduto. Sapienti più pedissequi li chiamano Spiriti della Rivolta e li dicono essere sotto il controllo diretto del Caduto.


Il Basilarca, i tre Megapόcasti e le schiere dei Teodίmoira

Mi soffermo adesso sull’origine degli Spiriti della Rivolta.

Quando il Primo Demiurgo scatenò la rivolta, aveva dato vita con la materia della Zona Inferiore ad Entità con caratteri speculari agli Eoni del Pleroma. Ovviamente essendo un’iniziativa in completa violazione delle leggi Originarie, questi esseri non somigliavano neppure lontanamente agli Eoni. Yalda Baat mise le sue creature a capo delle zone in rivolta, nominandoli Arconti, parola usata dai Sapienti, mutuata dalla carica di magistrato supremo nell’epoca delle oligarchie della Grecia Antica [Archoon , ἄρχων , pl. Arcontes ἄρχοντες] e in seguito divenuta arkhonontos.

Alcuni Spiriti vennero adescati cadendo nella trama del Primo Demiurgo, perché ammaliati dalle parole del Caduto e dalle promesse di un posto di potere nella nuova creazione, con in mano il segreto della Creatio Ex Nihilo. Per dimostrare questa loro “nuova identità” pensarono di mettere la lettera A al nome della loro famiglia, alterandone il Suono creato dall’Origine. Si divisero dall’Opera Primordiale, scegliendo il dominio della materia, divennero i Teodίmoira [ Θεοδίμοιρα] Divisi da Dio (dίmoiros [ Δίμοιρος ] in Greco è una locuzione che manifesta l’idea di “diviso in due parti”, ed è contrapposto al concetto dell’Unità in Dio). Queste Entità furono il primo nucleo dell’esercito dei ribelli, scelsero all’inizio di tutto da che parte combattere.

L’argomento descritto sopra, mi porta a toccare il tema dell’Arbitrio per gli Spiriti. La rivoluzione determinò la Scelta Iniziale di ogni Spirito che abitava il Pleroma. Vi furono coloro i quali scelsero la via del Caduto, il dominio sulla gerarchia arcontica, la sedizione del Primo Demiurgo e che compattarono la Vecchia Guardia della Rivoluzione, comandata per mano diretta dal Caduto, divenuto ora il Basilarca [βασιλικαρχα] (basilicòs [βασιλικός ] è infatti la locuzione Greca che indica l’idea di “degno di un Re”, unito alla parola arca [ἀρχή] “comando” - dai Sapienti fu chiamato Il Moloch).

Gli Spiriti della Rivolta attaccarono con violenza il troncone separato delle Anime. Vi erano tre legioni, comandate dai Megapόcasti [μέγα, grande e ἀπόκ- radice della parola “rifiuto”], letteralmente: i Grandi Rifiutanti dell’Ordine.


I Prigionieri

Tornando agli Spiriti del Pleroma, nel mondo della materia il Primogenito non poteva portarsi dietro troppi combattenti, per evitare che la catastrofe avesse esiti peggiori, quindi a malincuore Antropos accordò che solo pochi coraggiosi decidessero di seguirlo. L’esercito inviato per l’ultimo tentativo di sfondare la resistenza pur in minoranza numerica, riuscì a raggiungere il troncone di Anime. La lotta fu strenua, l’enorme quantità dei Teodίmoira, gli Spiriti che scelsero il mondo anziché Aion, con la loro potenza massimizzata dalle quattro passioni, generarono una nube di triste energia che lambiva il confine con il Pleroma. Le Anime ne vennero infettate. E il vapore della passione sembrò penetrare nella Regione del Sud del Regno Vivente. Venne quindi deciso, come abbiamo avuto modo di vedere nel capitolo precedente, di chiudere l’accesso al Pleroma per sempre. Le Anime infettate da quel veleno vennero curate e il caos generato dall’odio della rivoluzione venne respinto.

Bisognava, adesso, portare in salvo le Anime recuperate nella missione del Primogenito. Antropos chiese ad Aion il permesso per portare avanti un’azione che impedisse all’esercito dei Teodίmoira il macello finale delle Anime disperse. Ora avvenne qualcosa di assurdo. Il Padre degli Andres chiamò il Comandante supremo degli Spiriti Ribelli e propose una tregua. Per suggellarla offrì un sacrificio tremendo. Cedette come prigionieri i due figli nati dall’unione dell’Anèr Secondogenito con l’Anima Primordiale, con il consenso dei genitori. Si trattava di un bambino e di una bambina. Vennero affidati al Caduto.

In realtà ciò che quest’ultimo credeva ormai la consegna definitiva della sua vittoria da parte degli Eoni, segnò la sua eterna condanna e la sconfitta. Il Bambino crebbe sotto le ali del Caduto, fino a divenire un Anèr come suo padre. Il Basilarca pensava di avere in mano la chiave di volta della creazione, con il figlio diretto di un Eone. Lo mise al comando dei suoi Arconti e ne fece il Generalissimo dei Megapocasti. L’Anér “ceduto” divenne secondo solo al suo signore, suscitando le ire degli Spiriti della Vecchia Guardia. Ma questo nuovo Signore divenne essenziale per il Caduto, poiché era dotato di creatività, essendo disceso dall’Eone Antropos e riuscì a intessere la rete dell’Illusione che anche oggi tiene prigioniere Anime e Spiriti nel mondo. La sua memoria del Nonno venne anestetizzata, ma non venne mai spezzata. Il risveglio dell’Anér prigioniero e di sua Sorella determinerà un ribaltamento epocale per il reame del Caduto. Ma ne parleremo in seguito.


La Missione del Primogenito Diviso

Quando il sacrificio di Antropos e del suo Secondogenito fu compiuto, il Pleroma inviò Dodici Spiriti alla volta del Primogenito che era ancora sul campo di guerra, resistendo agli attacchi dei Magapocasti nel tentativo di salvare le Anime isolate. Questi Dodici Guerrieri Andres discesero seguendo la corsa del Secondogenito, sino a raggiungere il Primogenito. Li sbaragliarono i rivoluzionari, rinforzando le fila dei fratelli e le Anime vennero scortate nel Pleroma.

Ma ancora rimanevano disperse molte Luci nel mondo del Caduto. L’orrore per il sacrificio del Secondogenito scosse il cuore degli Andres e delle Anime. Il Primogenito non tollerò il dolore del fratello e chiese al Padre di poter tornare sulla terra, per prendere una a una le Anime cadute prigioniere e riportarle nel Regno Vivente. Ma Antropos gli affidò anche un altro incarico: seguire il nipote nel suo risveglio, fino al momento che una volta maturo, potesse affrontare la sua vera identità, spezzando il falso Graal, il sigillo del mondo. L’incarico gli venne concesso e la richiesta di aiutare le altre disperse, accolta.

Ma il Primogenito adempiendo alla sua missione dovette separarsi dalla sua Anima Originaria, per intraprendere la discesa verso il reame della materia. La sua Anima Originaria, vedendo il suo Spirito sprofondare nell’abisso, chiese pietà per le ombre ribelli, e implorò il Padre Antropos di scongiurare tutto questo dolore. Ma altro non poteva essere fatto. L’Anima dello Spirito, tormentata dalla sua divisione, chiese alla sua Matrice di poter seguire il suo Spirito nella discesa. Le venne negato il permesso. L’Anima accettò il volere all’Ordine Primordiale, sia pure con il cuore devastato. Ma da quel distacco l’Anima maturò l’esperienza adatta per poter un giorno scendere anche lei nel mondo della materia, con una missione precisa: cercare il Primogenito e cominciare a riunire gli Spiriti Divisi dalle proprie Anime durante l’epoca della guerra e divenuti gli Immemori. Fu così che venne inviata nel mondo alla ricerca del primo degli Immemori, il suo Spirito.

3 commenti:

  1. ma questa è una favola o da cosa è tirata fuori?
    nel senso il caduto.... coscienza l'ha progettato così o no? questa è una storia "antica" ritengo. non è venuta fuori con prese di coscienza e con un lavoro di ricerca, ma è una storia del cristianesimo gnostico credo.

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  2. Ognuno nelle sue ricostruzioni usa l'approccio culturale che conosce e con quest'approccio usa nomi e sintesi per sistemare le proprie informazioni.

    Yanuk

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  3. discorso interessante almeno per me che conosco un pò l'argomento,ma per uno che è la prima volta che legge com'è???? secondo me tali scritture dovrebbero essere alla portata di tutti e quindi i vari "personaggi" andrebbero introdotti con una descrizione un pò più accurata...

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