domenica 4 settembre 2011

La Cronaca di Akakor - parte I - di Maurizio Rucco


Tutto inizia quando nei primi decenni del 1900, nel Sud America, scoppia “la guerra del caucciù” tra i governi del Perù e Bolivia. Questi chiedono l’intervento dell’Inghilterra, perché invii un esperto per fissare i confini tra le due nazioni. L’Inghilterra vi destina il colonnello Percy Fawcett, esperto coloniale e cartografo della Società Cartografica Britannica. Appassionato esploratore e cultore delle civiltà del passato, raccoglie dagli Indios delle varie tribù, tradizioni orali e leggende stupefacenti. Lo studio accurato che il colonnello ha fatto di tutto il materiale raccolto, lo porta alla conclusione che tutti i miti testimoniano l’origine divina di tutti quei popoli. Viene in possesso, inoltre, d’indicazioni e strani racconti su enormi abbandonate e misteriose città, che lo portano a viaggiare in lungo e in largo della giungla del Sud America, sino quando, a Rio, ebbe modo di consultare il Manoscritto dei Bandeirantes, conservato nel Museo locale dell’Indio; ispirato dal documento decide di intraprendere una spedizione nel Mato Grosso alla ricerca della fantastica città perduta. Tenta più volte senza successo, sino a quando Fawcett e' sicuro di avere in mano le indicazioni decisive e l’orientamento esatto per la rivoluzionaria scoperta. Parte con pochi uomini fidati, ma la sua marcia viene seguita sino alla metà del percorso da lui previsto, poi scompare nella foresta vergine e di lui non si sa più nulla. Era il 1925.
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Fawcett al ritorno dalla prima infruttuosa spedizione, lascia molti appunti, che poi il figlio Brian pubblica. In tali appunti il colonnello espone diversi dati, che sono sufficienti a capire in quale direzione svolse le sue ricerche e con quale tribù di Indios sia venuto in contatto. Suo figlio Brian organizza la ricerca del padre con l’aereo in diverse zone dell'area segnata dal padre, dove si ferma per chiedere notizie agli Indios... senza trovare niente. Le sue ricerche si concludono con l’affermazione che il padre era un visionario e che civiltà antiche non esistono. Questa dichiarazione strana, dopo tutti le ricerche fatte è insolita; Fawcett difficilmente era un visionario, aveva molti anni di esperienza nell’interno del continente sud-americano, ed era uomo di fiducia della National Geografic Society. Infatti... La scomparsa misteriosa di Fawcett attira una fondamentale figura nella ricerca della città perduta: KARL BRUGGER, giornalista e ricercatore tedesco, stabilito in Brasile dopo l'incontro con una dottoressa brasiliana. Karl, conosce un capo tribù degli Indios TATUNCA NARA, che racconta la storia incredibile del suo popolo, eredi degli dei, e delle loro incredibili città megalitiche nel cuore della giungla, e di quelle sotterranee ereditate sempre da loro. Karl ascolta e registra l’incredibile storia su 10 nastri. Dopo un po’ di tempo, andando grazie al suo lavoro, ad incontrare diverse personalità nelle strutture di punta della società brasiliana, si rende conto che tutti conoscevano Tatunca Nara e che la sua storia e' reale, e poteva essere verificata. Dopo due anni incontra nuovamente il capo degli indios e decide di andare insieme a lui per vedere la città perduta e quella sotterranea del popolo di Tatunca. Nel frattempo, Karl pubblica un libro dove parla dell' incredibile storia che gli fu raccontata; adesso, finalmente, è sul punto di vedere con i suoi occhi quello che aveva ascoltato, ma mentre prepara la sua definitiva spedizione per raggiungere AKAKOR, la città perduta, insieme con Tatunca Nara, viene ucciso a Rio de Janeiro. Altre persone, che per loro sfortuna, si interessarono al lavoro di Karl, morirono "fortuitamente" e, tutto il materiale raccolto dallo scrittore, venne sequestrato.
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Troppi morti e tante stranezze in questa storia.
Il libro originale in Italiano, che comprai circa vent'anni fa ed ormai fuori catalogo, e' qui, nelle mie mani; sono dell'idea che questi siano i tempi giusti per riparlarne; il racconto e' interessantissimo ed appassionante, e molti di voi che lo leggeranno sapranno cogliere collegamenti con tantissime altre leggende e mitologie; il primo collegamento lo farò io, perché cronologicamente parlando, e' l'ultimo che si possa fare: e' notizia di pochissimo tempo fa, ed e' stata data da una prestigiosa rivista inglese di archeologia, ebbene, dopo accurate analisi di foto satellitari dell'Amazzonia, e' stata rilevata, senza possibilità di equivoco, la presenza di enormi strutture geometriche, a malapena emergenti dalla fittissima vegetazione, in luoghi remotissimi, non ancora raggiunti dalla cosiddetta "civiltà". Molti altri missionari e conquistadores, dissero le stesse cose in passato... ma adesso, ci sono le prove!
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LA CRONACA DI AKAKOR, e' stato scritto su legno, poi su pelle e successivamente su pergamena, conservata dai sacerdoti, come la più importante eredità. Il Vescovo Grotti e' stato l'unico bianco a vedere l'originale, ma venne ucciso, e, secondo Tatunca Nara, gli appunti da lui presi sono stati trafugati dal Vaticano. Il libro abbraccia il tempo della colonizzazione degli dei, fino a giungere alla nostra epoca. Eccoci, ora siamo pronti a cavalcare il remoto passato, ed a scoprire l'origine del popolo degli UGHA MONGULALA, e, forse, anche del NOSTRO. "Questa e' la storia dei servitori eletti. In principio c'era il caos. Gli uomini vivevano come animali allo stato brado e senza leggi, senza lavorare la terra, senza coprire la loro nudità. I segreti della natura erano a loro sconosciuti. Vivevano in piccoli gruppi in caverne e grotte, come il caso li aveva uniti, e camminavano carponi. Poi giunsero gli Dei. Essi portarono la Luce."

Articolo di Maurizio Rucco.

1 commento:

  1. finalmente un approfondimento degno di nota sulla civiltà perduta di akakor! non si trova nulla in giro.... per non parlare nelle librerie! grande interferenze aliene!

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