UMANOIDI VOLANTI oppure UFH Unidentified Flying Humanoid
di Dario Giacoletto
Fin dall’antichità, l’umanità parla di esseri fatati, mitologici e volanti. In antiche rappresentazioni, possiamo scorgere esseri alati, in alcuni casi definiti angeli, in altri dei. In sud America si parlava di “uomo uccello” ecc. In epoca più recente, si è parlato di “uomo falena” e, a sostegno, numerose sono le segnalazioni fatte. In alcuni casi non manca il materiale fotografico. Non si smentisce neppure il periodo attuale, nel quale si è creata la definizione di UFH che significa: “Umanoidi volanti non identificati”. Compaiono le prime segnalazioni in Europa negli anni sessanta; ma già in America se ne parlava negli anni quaranta.
Numerose segnalazioni emergono da tutto il pianeta. La tecnologia attuale, ha oggi strumenti (applicati direttamente sull'uomo) in grado di consentire all’uomo di volare; ma non è questo l’argomento in questione. Il presente articolo, intende considerare quanto emerge nei confronti di esseri alieni (cioè estranei al genere umano) in grado di volare e di essere visti dagli umani. L’articolo però non tratta l’argomento alieni volanti mediante tecnologie; ma umanoidi o alieni volanti in quanto entità para-fisiche e multidimensionali, in grado di volare direttamente e senza ali. Vediamo alcuni casi:
Rocchetta Sant'Antonio (FG) 11 settembre 1995 Una ragazza ventenne, A.G., riferisce di aver visto un umanoide volante nell'atto di scendere dal cielo e depositarsi sul terreno di una vallata dove ella stava facendo pascolare il suo gregge. E’ molto basso e l'altezza è stimata in circa 50 cm ma, per il resto, ho fattezze umane tranne che per le braccia che non vengono individuate in maniera chiara. La ragazza si trova a circa 200-300 metri ma è impaurita e decide di scappare. Lungo la fuga incrocia un automobilista di passaggio, L.D. di 31 anni al quale riferisce l'accaduto; ed anch'egli, recatosi al luogo dell'avvistamento, individua un ometto piccolissimo che sta saltellando via e poi prende letteralmente il volo. Alla scena assistono anche la mamma e la zia della ragazza.
Claut (Pordenone) 8 agosto 1998, Tra i numerosi testimoni, si citano un paio di agricoltori, un paio di turisti e l'addetto al campo sportivo locale. Praticamente essi hanno avvistato una sorta di pupazzo di vari colori, a forma di tronco di cono alto circa un metro e trenta, con una strana appendice luminosa, appoggiato ad una siepe. Erano appena le 5,30 del mattino ed uno di essi ha tentato di avvicinarsi per afferrarlo ma lo strano oggetto si è alzato in aria e si è allontanato.
Caso città di Castello (Perugia) La mattina di domenica 21 agosto 1998, due residenti hanno notato in un campo quella che è loro parsa una donna piegata a raccogliere erba. Stupiti perché non la vedevano rialzarsi, dopo 10 minuti i testimoni si sono avvicinati, ma quando si trovavano a circa 200 metri di distanza, la cosa ha assunto la forma di un cilindro scuro alto circa due metri, che ha preso quota velocemente in posizione verticale, scomparendo dopo pochi secondi, emanando come dei riflessi dall'interno [Corriere dell'Umbria, 28 agosto; collaborazione di Simone Cumbo].
MARTEDÌ 29 GIUGNO 2010 (dal blog”NOI E GLI EXTRATERRESTRI”)
ANTONIO URZI - SIMONA SIBILLA: FOTOGRAFATO UN UMANOIDE VOLANTE
L’immagine tratta dal filmato di Domenica 27 giugno 2010 che ritrae un UFH Unidentified Flying Humanoid, ovvero un Umanoide Volante non identificato. Le immagini sono state girate da Antonio Urzi e Simona Sibilla e, sono similari alle riprese fatte da un videoamatore a Roma, Largo Preneste, nel 2005. Nell’immagine sottostante, l'umanoide volante avvistato a Roma. Il caso venne presentato nel programma televisivo Piazza Grande di Magalli.
A Livigno, in Valtellina, erano le 19.30 del 17 agosto 1996. “Stavamo tranquillamente giocando tutti e tre quando, tutto a un tratto, abbiamo sentito i vitelli, che si stavano abbeverando a un ruscello, agitarsi e muggire di paura. Ci siamo girati e abbiamo notato, tra i pini mughi, una strana sagoma biancastra, simile ad un uomo un po’ ricurvo, che procedeva controvento, restando sollevata circa mezzo metro da terra. Quello strano essere, tozzo ma agile, si muoveva senza fare alcun rumore. Si è agitato per alcuni minuti davanti a noi e poi è sparito”. A parlare sono tre bambini di Plan dell’Isoletta in Valtellina, Silvana, Fabio e Michele, due fratelli e il cuginetto, all’epoca degli eventi tutti in età compresa fra i 12 ed i 13 anni.
“Sulle prime abbiamo pensato a un’apparizione celeste”, continuavano i ragazzi. “Quando i bovini si sono accorti dell’insolita presenza sono scappati terrorizzati. A quel punto Silvana si è messa a piangere e, nello stesso istante, la sagoma bianca è sparita e noi ci siamo affrettati a tornare a casa”. Soltanto dopo una settimana i tre ragazzi avrebbero trovato il coraggio di parlarne in pubblico, davanti alle telecamere di Tele Tutto (e in seguito del TG3), ancora visibilmente emozionati. La giornalista dell’emittente, persona molto scrupolosa, mi confermò la sincerità dei ragazzi. Del misterioso umanoide volante nessuna traccia, nonostante le indagini dei carabinieri del posto, che avevano raccolto anche la testimonianza dettagliata di tre turisti milanesi, che sostenevano di avere visto, nella stessa giornata, una sorta di disco scuro muoversi silenzioso nel cielo in zona San Rocco. Uno dei tre testimoni aveva anche scattato, a più riprese, una serie di foto non molto convincenti a un oggetto rotante a bassissima quota, foto immediatamente passate all’esame delle forze dell’ordine, che sulla vicenda mantennero come al solito il massimo riserbo. Parlai con il testimone, che abitava a Sesto S. Giovanni, ma questi si rifiutò di sottopormi le foto (che recuperai altrove, ed erano false), sostenendo che “non era permesso, in quanto i carabinieri stavano ancora indagando”. Ma al di là delle foto, che in ufologia non sono mai state considerate delle prove vista la facilità con cui è possibile contraffarle, cosa avevano visto effettivamente i ragazzi di Livigno? Con buona probabilità, un umanoide volante, ovvero una misteriosa entità non meglio identificata, ma sicuramente non terrestre, capace di alzarsi in volo come un uccello, apparentemente senza alcun dispositivo meccanico.
Casi del passato; ora però abbiamo a disposizione della documentazione fotografica recente, proveniente dalla Valtellina, in grado di far emergere nuove informazioni. Nell’articolo http://presenze-aliene.blogspot.it/2013/02/2-ufo-in-valtellina.html caso F.L.; ho esposto le immagini dell’umanoide volante di Valmalenco. Sottostante la sintesi fotografica.
Molto interessante però, è anche il caso della nota fotografia 0107. Scattata il 24/8/2012 ore 16:10:51 con una Minolta. Questa foto, fu inserita probabilmente per errore, nel noto articolo “Ho incontrato gli alieni sui monti della Valmalenco” del giornale Centro Valle riguardante il caso F.L.. Il teste della foto 0107 intendeva recarsi sopra il masso sul quale sta accovacciato l’alieno per scattare fotografie panoramiche, quando giuntovi, vide che era già occupato.
La foto ha fatto il giro dei siti che trattano ufologia. Grandi discussioni pro e contro, come sempre avviene in questi casi. La foto è spettacolare e addirittura presenta aspetti che rasentano l’incredibile. Il piccolo alieno in basso a destra pone interrogativi. Molti propendono per il falso. Io continuo ad affermare che fino a prova contraria, vale il presupposto d’innocenza o di genuinità. Chi vuole affermare che si tratta di falso, lo deve dimostrare. L’analisi tecnica non deve esprimere aspetti psicologici o d'interessi. I detrattori dovrebbero, prima di esprimere la loro posizione, domandarsi sempre se la foto che stanno valutando è singola oppure, è una di una serie. Sotto il profilo della valutazione tecnica non fa differenza; sotto il profilo della comprensione invece, fa una differenza enorme. Chi fa i falsi poco gradisce le serie di foto, specialmente se ricche di particolari. Perché dico questo? Perché esiste un’altra foto, molto meno nota, che segue la 0107 ovvero la 0108, Eccola:
Di primo acchito questa foto è meno interessante, pare mal riuscita. L’alieno grande non è più presente, una strana macchia pervade la foto. Questa però è l’opinione degli sprovveduti. Questa foto ha invece un valore superiore alla 107. Perché? Perché la 107 presenta una realtà esclusivamente fisica. Tale è l’alieno sul masso. La 108 presenta invece una realtà “parafisica”. Tale è il significato della macchia nerastra. Chi è conoscitore di queste tematiche, sa che un essere multidimensionale, nell’istante in cui si smaterializza e esprime alta velocità, in fotografia si presenta esattamente come nella foto 108. Nell’immagine sottostante, la comparazione.
La foto 0108, nel suo significato, va accostata alle foto 0114 e 0115 del caso F.L. Quando l’entità aliena non intende scomparire del tutto ma se ne va in forma parzialmente fisica, diventerà visibile in una forma parzialmente cilindrica come appunto nella foto 0115 e come descritta nel caso di Città di Castello d’inizio articolo. A mio parere è opportuno che gli ufologi pensino, che queste presenze aliene padroneggiano la loro fisicità, e anche oltre. Entrano ed escono da essa a loro piacimento. Possono assumere aspetti diversi, dimensioni diverse, consistenza diversa, colorazioni diverse e, anche aspetti apparentemente tecnologici. Per loro la realtà fisica è esclusivamente energia strutturata su di una precisa frequenza. Noi umani, la intendiamo invece esclusivamente in base alla sua apparente solidità e alla sua stabilità in quanto a forma e consistenza. I ricercatori d’avanguardia invece sono già ben oltre e, interpretano il concetto di realtà in un’ottica completamente diversa. Chi, come nel caso Urzi o quello di Roma vuole pensare che questi umanoidi volano utilizzando ipotetiche tecnologie, sarà destinato a incontrare sempre maggiori ostacoli. Gli umanoidi che durante il volo cambiano estetica, forma, dimensione, non sono fisici secondo la nostra fisicità ma parafisici. A questo punto, qualcuno penserà che mi sia sbilanciato, che ho forzato l’interpretazione. Presento quindi altro materiale che conferma quanto sostenuto. La sottostante è la foto 0174 di altro testimone il quale, intuita la presenza nell’anfratto, scatta la foto. L’anfratto parrebbe una grotta; ma è l’effetto fotografico che induce a pensarlo. In realtà è una lieve rientranza con una parte anteriore di roccia e entrata laterale.
L’alieno è quello tipico della Valtellina o meglio, il più frequentemente ripreso, già presentato assieme ad altri, nel post: http://presenze-aliene.blogspot.it/2012/10/grigi-ebe.html. Lo confermano numerose testimonianze.
Perché presentare la foto 0174 nell’articolo sugli umanoidi volanti? Perché l’alieno è giunto nell’anfratto mediante il volo e ciò è documentato da un video del quale non ho consenso di pubblicazione. Nel caso che l’autore consenta la disponibilità, verrà inserito.
CONCLUSIONE
Interessante sarebbe possedere le quattordici foto mancanti del caso F.L.; ma interessante sarebbe disporre degli eventuali scatti fatti prima e dopo la 0107 e 0108 del caso dell’alieno sul masso. Altrettanto sarebbe interessante, avere il filmato che evidenzia come l’entità aliena è arrivata alla grotta. Intanto, di fronte a tale materiale mi chiedo: Trasmissioni televisive come Voyager e Mistero, dove sono? Quale è il ruolo del C.U.N.?. Un particolare invito lo rivolgo alle numerose persone valtellinesi testimoni di eventi del genere: Inviatemi le vostre testimonianze, se preferite in anonimato. Importante è far conoscere la verità. Un grazie a quelli che l'hanno fatto.
P.S.: Ad articolo terminato, ho ricevuto da valtellinese immagine relativa a interessante articolo del giornale Centro Valle. Immagine sottostante. Ai lettori tutti, soppesare. Ad alcuni, tacere!..
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