mercoledì 9 marzo 2011

Uomo, Dei e Alieni - II Parte

Fonte: http://www.italiaparallela.it

Eccoci giunti alla seconda (e non ultima) puntata della nostra ricerca sui contatti tra antiche popolazioni della terra e popoli venuti dallo spazio.

Affronteremo questo viaggio attraverso lo studio di incisioni, statue e culti degli antichi popoli della terra.

Come abbiamo detto nella prima parte i fenomeni di avvistamenti ufo si sono intensificati negli ultimi anni ma ci sono molte testimonianze che datano questi avvenimenti ed incontri con popoli extraterrestri ai tempi più remoti della storia della terra.

Iniziamo subito ad analizzarne alcuni risalenti al periodo dall’età della pietra :

In Valcamonica, in Lobardia, sono stati ritrovati dipinti rupestri datati intorno al 10.000 a.C., che rappresentano divinità o figure mitologiche dei culti dell’epoca.

Notiamo che questi personaggi hanno, attorno alla loro testa un oggetto di forma ovale, simile ad un casco oppure ad una sorgente luminosa o energetica.

Forse potrebbero raffigurare esseri venuti da un altro mondo?

Pitture rupestri dello stesso genere o comunque molto simili possono essere rinvenute a Kivik, in Svezia, a Fuencaliente in Spagna, a Santa Barbara e presso Inyo County, in California (USA).

Vengono sempre rappresentati presunti astronauti (con casco e tuta spaziale) circondati da sfere energetiche di luce o strani oggetti simili ad astronavi aliene.

Nell’altopiano del Tassili, sito nel deserto del Sahara in Africa, troviamo pitture rupestri di migliaia di anni raffiguranti esseri scafandrati con strane maschere (talora sono raffigurati con tubi sulle terga e che escono dalla bocca) oltre a figure umane assieme a sagome di umanoidi accerchiati da sfere di luce.




Una delle pitture rupestri più importanti di questa zona è quella del ”dio di Sefar”.

Si tratta di un’incisione alta 3,20 m che rappresenta un soggetto con una strana maschera.

Nell’attuale Uzbekistan, su una pittura rupestre di una grotta datata attorno al 2.000 a.C. è raffigurato un astronauta in tuta spaziale, un altro essere umanoide con un casco ad antenne a fianco e nel cielo un’astronave di forma discoidale che passa davanti al disco solare.

Sarebbero tantissime le altre pitture di questo genere da indicare ma ci limitiamo a proporvi solo alcuni immagini più rappresentative:

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Pittura rupestre ritrovata in Brasile, non vi ricorda un'astronave aliena?


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Simboli rupestri risalenti al 15.000 a.C. ritrovati in grotte Francesi


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pittura rupestre datata da 12000 a 14000 anni

Pitture rupestri messicane datate 7.000 a.C


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Pitture rupestri del Sahara datate al 6.000 a.C.


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Pitture rupestri in una caverna dello Utah datate 5.000 a.C

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In questa strana pittura rupestre possiamo vedere un astronauta sulla destra e in piccolo sulla sinistra un razzo spaziale


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Simbolo ritrovato in una caverna

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Pittura rupestre a Kimberly, in Australia, 5000 a.C.

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Pittura del 3000 a.C ritrovata in una grotta in Francia

Nel 1934 il professore Alberto Tulli (al tempo direttore del Museo Egizio Vaticano) trova in un negozio di antiquariato un antico papiro egizio "Il Papiro di Tulli".

Questo papiro riporta la storia di un avvistamento di cui fu il testimone il faraone Egizio Thutmosis III (1504-1450 a.C. circa) e i suoi sudditi.

Nel papiro ci sono alcune parti cancellate, come se fossero appositamente state occultate, ma il resto mostra degli strani oggetti di forma circolare, di diametro all’incirca sui 50 metri, muoversi nel cielo e provocare una pioggia di volatili e pesci.

Inoltre, sempre in Egitto, nel tempio di Seti I ad Abydos sono stati ritrovati strani geroglifici che rappresentano un elicottero e vari aerei.

In molti altri luoghi del pianeta sono invece state ritrovate statuette raffiguranti presunti astronauti, un esempio è la statuetta “Dogu” ritrovata in Giappone.
Costruita in argilla e datata al periodo Jomon Finale (1000-400 a.C.), essa sembra indossare una tuta spaziale, una visiera e un elmetto.

In Sardegna, nel grande complesso nuragico di Barrùmini, sono state rinvenute statuette datate al 1.200 a.C raffiguranti uomini di colore blu, con 4 braccia, occhi grandi e rotondi. Furono chiamati “uomini blu dello spazio”.

Sempre dalla Sardegna nuragica e dal periodo antecedente ci pervengono dei resti archeologici molto interessanti:

Tavolette di terracotta utilizzate come calendari astronomici molto avanzati, miniature di navi di forma circolare dotate di bussola.

Inoltre sono state ritrovate statuette raffiguranti esseri umanoidi.

Pensiamo di avervi stupiti anche per oggi, quindi interrompiamo qui il nostro viaggio e arrivederci alla prossima puntata!

Antonella - ItaliaParallela


3 commenti:

  1. E' probabile che con noi manco i marziani vogliono dividere spazi ihihih

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  2. non sò se credere o non credere che in passato una civiltà evoluta si sia messa in contatto con gli uomini primitivi ma guardando queste immagini il mio cervello mi dice che puù essere molto probabile, però rimango scettica al riguardo.

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  3. Pensare che siamo stati ,siamo e saremo sempre soli nell'universo è pura presunzione .

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