mercoledì 9 marzo 2011

Uomo, Dei e Alieni - III Parte


Siamo alla terza tappa della nostra ricerca sui presunti contatti dell’uomo con creature aliene nell’antichità.
Fino ad oggi abbiamo parlato solo degli indizi che hanno lasciato sul nostro pianeta ma non ci siamo mai soffermati ad indagare il perché del loro arrivo sulla terra.


Abbiamo detto che hanno portato all’uomo molta conoscenza, ma sono venuti solo per questo?
Forse volevano invadere il nostro pianeta? volevano aiutarci o perché?

Taluni sostenitori della teoria degli antichi astronauti
sostengono che essi provenissero da altri pianeti verso il nostro per raccogliere l’oro.

L’oro, come si sa, è un materiale molto prezioso, non solo per monili e ornamenti vari ma anche perché grazie ad esso si possono creare nuove fonti di energia ed è un materiale è molto malleabile.

La teoria è che essi siano scesi sulla terra per costruire miniere d’oro da utilizzare poi sul loro pianeta.

Nella piana di Nazca, in Perù troviamo le famose “linee di Nazca”, geoglifi che si estendono per oltre 50 km nel terreno.

Esse raffigurano 800 disegni tra profili di animali e alcune figure umanoidi.
Si pensa che siano state tracciate dal popolo Nazca tra il 300 a.C. ed il 500 d.C.

Ma a cosa servivano queste linee? Erano una pista di atterraggio? Erano messaggi per i navigatori dello spazio.

All’epoca della loro realizzazione non esistevano velivoli e le figure rappresentate nelle linee sono ben visibili solo dall’alto.

Perché le hanno realizzate quindi? Forse erano antiche piste di atterraggio? Oppure segnali per gli esseri dello spazio?

Oltre alle famose linee in questo deserto troviamo anche tantissime buche scavate nel terreno.

Da terra sembrano solo semplici buche ma dall’alto invece formano una vera e propria linea continua, come se fosse un disegno.

Si è ipotizzato che queste buche fossero antiche miniere d’oro.
Bisogna inoltre ricordare che questa piana è ricca di molteplici materie prime.

Altre presunte miniere antiche sono state ritrovate negli ultimi 500 anni e molte città antiche, come per esempio la città di Teotihuacan, in Messico, vengono considerate come “ristoro” degli operai delle miniere.

Visto la perfezione delle costruzioni si pensa che questi operai lavorassero in queste miniere con strumentazioni avanzate da paragonarsi a quelle moderne.

Il sumerologo Zecheria Sitchin (scomparso da poco), sostenitore della teoria degli antichi astronauti, diceva che i testi ritrovati dei Sumeri ci danno moltissimi indizi sull’argomento.


Infatti, nelle numerose tavolette ritrovate e nel libro “Enuma Elish” (il mito della creazione) ci sono molti collegamenti con la Bibbia Ebraica, per esempio si narra anche qui della creazione di Adamo ed Eva e del diluvio universale.

Sitchin sosteneva che gli Annunaki, gli abitanti del pianeta Nibiru, che ha un orbita molto estesa e passa vicino alla terra ogni 3600 anni (il cosiddetto pianeta “X”), scesero sulla terra in cerca di oro.

Non volendo però faticare per lavorare nelle miniere crearono l’uomo per sostituirli nel lavoro.

L’uomo era già allora sulla terra, ma era un primate e non era intelligente abbastanza per i loro scopi.

Gli Annunaki quindi ne modificarono il DNA in laboratorio (come potrebbero fare oggi gli studiosi moderni) e ne crearono un uomo perfetto, capace di lavorare e apprendere: “l’ADAMO”.

La donna che partorì l’Adamo si chiamavaInanna, colei che è considerata la dea madre ed è ancora venerata da molte culture sulla terra.

Abele e Caino, i due fratelli rivali presentati nella Bibbia, nei testi sumerici sono rappresentati come Anki e Enlil, i figli diAnu, il re di Nibiru.

Questi due fratelli, continuamente rivali erano sempre in discussione e quando gli Annunaki iniziarono ad accoppiarsi con le donne umane dando vita a semidei (chiamati i Nefilim), Enlil decise di distruggere l’uomo attraverso un diluvio per terminare questi incesti.

Enki riuscì ad avvertire Ut-Napishtim (il Noè sumero) il quale costruì l’arca e salvò l’umanità e gli animali della terra (portandone sull’arca il seme in provetta).

Dopo questa diatriba i due fratelli si allearono e lasciarono all’uomo una possibilità insegnandogli la medicina, la scienza e la tecnologia.

La civiltà di Sumer quindi che viveva in Mesopotamia (chiamata anche culla della vita) iniziò ad usare la scrittura e a comprendere le leggi del cosmo.

Troviamo rappresentati, su varie tavolette in argilla tutti i pianeti e le loro orbite intorno al sole.

La stele di Naram-Sin, un bassorilievo su lastra di calcare risalente all'epoca accadica e proveniente da Susa mostra la cattura di un oggetto volante a forma di razzo.

Distacchiamoci ora dalla teoria di Sitchin e facciamo una panoramica di altre statue e raffigurazioni che ci rimandano alla teoria degli antichi astronauti:

Nell’Isola di Pasqua, in Cile, possiamo trovare 600 statue che hanno volti allungati e copricapi dal peso di 10 tonnellate sulle loro teste.

Come potevano popolazioni antiche creare e trasportare statue di un peso simile?

A La Venta, in Messico, troviamo una testa Olmeca pesante 30 tonnellate e di tratti negroidi (insoliti per il luogo). Anche essa presenta uno strano copricapo.

Sempre qui troviamo anche la raffigurazione di un uomo che esce da una grotta con un imponente copricapo.

A Palenque, in Messico, troviamo il coperchio del sarcofago della tomba di Pacal in cui una figura accovaciata su un sedile con un respiratore sembra che stia azionando un complesso macchinario.

Le sue braccia infatti sembrano impugnare i comandi di guida e nella parte posteriore del veicolo compare un motore e delle fiamme.

Potrebbe essere un razzo spaziale?

Un pugnale cerimoniale azteco sembra che raffiguri un dio volante sopra ad un razzo.

E torniamo in atico Egitto, dove il papiro di Ani, contenuti nel Libro dei morti mostra il Faraone defunto mentre viene preparato per il suo viaggio nell’aldilà accanto ad un velivolo a forma di razzo.

Raffigurazioni del dio alato presente nella cultura degli Egizi, Assiri, Babilonesi e Sumeri.

Questo potrebbe essere un simbolo di venerazione verso un altro pianeta e esseri venuti da esso.


La civiltà colombiana dei Calima (200 a.C.-600 d.C.) ha realizzato raffigurazioni e modellini di strani pesci volanti chiamati “jet d'oro precolombiani” essi rappresentano una specie di uccello con ali e coda rigide, come un moderno velivolo.

Si pensa quindi che potrebbero essere raffigurazioni di velivoli alieni.

Questi erano anche raffigurati in pendenti della civiltà dei Sinù risalenti intorno al 500-800 d.C.

2 commenti:

  1. In "Sitchin sosteneva che gli Annunaki, gli abitanti del pianeta Nibiru, che ha un orbita molto estesa e passa vicino alla terra ogni 360 anni (il cosiddetto pianeta “X”), scesero sulla terra in cerca di oro." c'è una inesattezza perchè Sitchin indica il periodo di rivoluzione di Nibiru in 3600 anni.

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  2. grazie per la segnalazione, ho gia' provveduto a correggere.

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